lunedì 28 dicembre 2009

The Boardgamegeek Game & Horse Fever

TBGGG (The Boardgamegeek Game) è un simpatico gioco sui giochi, ovvero è pieno di riferimenti grafici a tutta una serie di giochi, case editrici e utenti del sito Boardgamegeek; è stato realizzato da Richard Breese (Aladdin's Dragons, Keythedral e Reef Encounter) proprio per festeggiare i dieci anni di attività del sito.

Il gioco è piacevole, ci sono aste, "worker placement" da lanci di dado (l'alea è gestibile) e collezione di elementi (i giochi); in teoria sarebbe dovuto durare un'ora e mezza, in pratica giocando in sei il tempo è quasi raddoppiato (ma alla fine è un difetto sopportabile).

Horse Fever è invece un prodotto italiano al 100% sulle corse di cavalli (e dentro la scatola c'è anche un CD con musiche "d'atmosfera"). Purtroppo abbiamo giocato in fretta e furia due gare e non abbiamo potuto apprezzarne a pieno i meccanismi.

giovedì 17 dicembre 2009

Alta Tensione - Fabrik Manager

Stasera si replica con Fabrik Manager, e ho avuto la conferma che questo è un gioco dove le partite differenti le fanno i giocatori (dato che le condizioni iniziali non sono mai troppo diverse da una partita all'altra). Poi qui basta un Elektro o un'unità di energia in meno per modificare (anche di molto) la propria strategia e quindi l'andamento della partita. Anche per questo è difficile replicare la strategia di una partita nella successiva.

Notevole, veramente notevole...

giovedì 10 dicembre 2009

Alta Tensione - Fabrik Manager

Alta Tensione - Fabrik Manager è l'ultimo gioco di Friedemann Friese, ovvero l'autore di Funkenschlag alias Power Grid alias Alta Tensione (of course). Ed è un gioco al 100% FF: lo si vede nei colori, nella grafica (stile anni 70, sempre dell'ottimo Maura Kalusky) e nei vari richiami al suo capolavoro (ad esempio le banconote sono le stesse).

L'ambientazione è quella di una fabbrica e gli elementi da tenere sotto controllo sono tanti: operai, macchinari, stoccaggio dei prodotti e consumi di energia. Le regole sono semplici, ma il gioco è veramente ben pensato: semplicemente leggendo le regole non ci si rende conto di come una partita sia tesa dall'inizio alla fine e di come ogni singola decisione incida sul risultato finale (ma ripeto, senza che questo appesantisca inutilmente le regole).

P.S.: lo so, gli operai non vanno messi sulle macchine, ma per i primi turni pensavo che semplificasse la valutazione: in realtà gli operai impegnati conviene metterli nella saletta apposita, così le tessere rimangono libere e si consultano meglio.

venerdì 4 dicembre 2009

Last Train to Wensleydale & 51 Pegasi

Last Train etc... è l'ultimo gioco Treefrog di Martin Wallace. Tecnicamente è molto interessante: l'unica aleatorietà che si trova è la disposizione iniziale delle risorse e vi sono molte elementi da tenere sotto controllo: tre ordini di turno, quattro scale di azioni, quattro "merci" da consegnare, tre tipi di ferrovia, la topologia della mappa. Forse qui l'importanza della mappa è un po' troppo preponderante e come variabilità è un gradino sotto Tinners' Trail, ma è tutto sommato un ottimo titolo (Wallace al 100%).

51 Pegasi (è il nome del primo pianeta extrasolare che sia stato scoperto) è un nuovo produzione italiana, anzi, un'autoproduzione. Devo dire che, nonostante le carte siano un po' delicate, ha un meccanismo discreto e abbastanza innovativo, il che è un bel passo avanti dopo aver visto tante variazioni del tema "pesca carta: è bella -> giocala su di te, è brutta -> giocala sugli altri".

venerdì 27 novembre 2009

La Furia di Dracula

Il remake di "Fury of Dracula" della GW, ovvero "La Furia di Dracula" della FFG non mi ha mai esaltato molto. Forse perché acquistare l'originale, a suo tempo, non era stata un'operazione molto economica.

Oppure forse perché questo titolo ha il problema di essere "troppo complesso per quello che offre", il che è lo stesso problema che ha "Avventure nella Terra di Mezzo". Ovvero: il regolamento non è troppo complicato (anche se un po' di chiarimenti in più non sarebbero male), ma IMHO le modifiche nella nuova versione complicano quello che sera semplice invece che apportare qualunque miglioramento.

E' comunque un gioco apprezzabile, dopo tutto (il tempo che si impiega a giocare una partita, anche saltando i testi di ambientazione). Nota a margine: ma in un gioco dove si fanno delle mosse nascoste, non hanno pensato durante il playtest che un minimo di schermo poteva essere molto utile?

venerdì 20 novembre 2009

Nostra citY & Tulipmania 1637

Ho acquistato Nostra citY (nonostante il titolo orrendo), quasi solo sulla fiducia degli autori (ovvero David Rakoto e Sébastien Gigaudaut, che avevano già realizzato CIA vs. KGB). E nonostante i commenti dei miei compagni di partita, devo dire che non è male: nessun meccanismo innovativo, ma un buon mix di worker placement, aste segrete e un pizzico di cooperativo col traditore. E forse c'è anche fin troppa roba e il caso finisce per giocare un ruolo importante, ma per un gioco che dura al massimo un'ora e mezza, va benissimo. Tra parentesi, potevano consultare qualcuno che conoscesse l'italiano per un paio di scritte che dovevano essere nella nostra lingua e finiscono per sembrare una specie di dialetto spagnolo...

E dopo un gioco così aleatorio, uno quasi deterministico: Tulipmania 1637. Peccato che sia molto rapido (meno di un'ora), il meccanismo del prezzo dei tulipani (l'unico che compone il gioco) è talmente ben fatto che avrebbe meritato di essere associato ad altre meccaniche per costituire l'ossatura di un gioco più corposo.

venerdì 13 novembre 2009

The Scepter of Zavandor

Il nome e l'ambientazione potrebbero fuorviare, in realtà "The Scepter of Zavandor" non è un'adventure fantasy, bensì un classico gestione risorse. Infatti abbiamo a che fare con oggetti fantasy (polvere magica, gemme incantate, artifatti, scuole di magia e famigliari), ma la loro gestione è tipica di un gioco nel quale si parte con poche risorse, e attraverso la creazione di strutture produttive si incrementano via via.

Il gioco è sicuramente stimolante, con vie multiple per la vittoria e buona interazione (con le aste per gli artifatti e i famigliari, non ci si scontra direttamente). L'unico problema è anche qui la lunghezza: anche stasera in tre ore (esclusa la spiegazione) non siamo riusciti a terminare una partita...

venerdì 6 novembre 2009

Avventure nella Terra di Mezzo

"Avventure nella Terra di Mezzo" è un gioco fresco fresco (appena tradotto in italiano) presentato al festival dei giochi di Lucca Comics & Games.

Tecnicamente è un adventure fantasy ambientato nella Terra di Mezzo, che ripropone tutte le situazioni che si sono svolte nel periodo appena antecedente alla trilogia de "Il Signore degli Anelli".

Il gioco si presenta veramente bene, mappa enorme, più di 400 carte, la versione in italiano è benvenuta dato che c'è molto testo sulle carte, e se non indispensabile, è utilissimo per ricreare l'ambientazione.

Un problema che ha è che si tratta di un gioco luuungo: in tre ore non siamo riusciti a terminarlo. Il tempo impiegato era comprensivo di spiegazione, ma la sensazione è che sarebbe stata necessaria un'altra oretta. Si poteva giocare sicuramente più in fretta, ma sacrificando la lettura del testo e quindi l'ambientazione.

L'altra sensazione che mi ha dato è che, a differenza della Guerra dell'Anello, le singole azioni non davano quell'idea di epicità di quest'ultimo titolo: ovvero, mettere sotto assedio Minas Tirith è una cosa, scacciare un troll dalle colline un'altra...

venerdì 30 ottobre 2009

Turandot & La Città

Turandot è il vincitore del concorso Gioco Inedito di Lucca Comics&Games 2008 (e quindi venduto come tradizione a Lucca Comics&Games 2009): un filler simpatico, però il vantaggio che dà essere Giacomo Puccini è molto pesante nella partita. E dato che i turni sono sempre 7 e il vantaggio passa da un giocatore all'altro ogni turno, alla fine non sarà mai un vantaggio che hanno avuto tutti lo stesso numero di volte...

La Città è ormai un classico: e di notevole spessore. Però, singolarmente, anche qui il primo giocatore ha un leggero vantaggio: quando si è in più di quattro, avere sette carte azione comuni significa che l'ultimo giocatore di mano rischia di saltare un turno (ovvero, i primi tre giocatori usano due carte a testa, e al quarto ne rimane una). Dato che i turni sono sempre sei, ci saranno due giocatori che saranno stati ultimi due volte, a differenza degli altri due, che saranno stati ultimi una volta sola. Sono piccoli dettagli, ma apprezzo maggiormente giochi bilanciati anche in questo aspetto marginale.

A parte questo, La Città è sicuramente un bel gioco, dal meccansimo elaborato e ancora originale.

giovedì 22 ottobre 2009

Mow, Tribunus & Roll through the Ages

Mow è un simpatico giochino che ricorda molto "6 Nimmt!" (in italiano "6 Prendi e perdi"), molto veloce, un filler perfetto.

Tribunus è un gioco veramente apprezzabile, e l'espansione secondo me lo ha migliorato, aggiungendo:

1) le possibilità a disposizione per fare punti, ovvero ottenere lo status di Benefattore e ricevere il favore dell'Imperatore (un punto vittoria ognuno).

2) quattro nuovi tipi di carte (tre schiavi e l'assassino) con relative azioni speciali.

3) cinque tessere consigliere ed altrettante azioni speciali.

5) il sesto giocatore (la famiglia dei Bruti). Ma questo non l'abbiamo provato dato che abbiamo giocato solo in cinque...

A conclusione, una partita standard a Roll throught the Ages, regole standard (6 miglioramenti), sempre piacevole.

venerdì 16 ottobre 2009

Tales of the Arabian Nights



Tales of the Arabian Nights è un gioco un po' particolare: si può paragonare ad una avventura testuale per computer, in pratica i vari personaggi si muovono sulla mappa, fanno degli incontri, decidono come comportarsi e in base a queste scelte si va a leggere un paragrafo di testo che dice che cosa è successo.

Un concetto sicuramente interessante, ma che forse ha fatto il suo tempo. E nel caso di questo gioco c'è anche una notevole influenza della fortuna che purtroppo sminuisce i pregi di una bella ambientazione...

venerdì 9 ottobre 2009

Kingsburg

Dato che siamo temerari, stasera abbiamo giocato a Kingsburg utilizzando tutte e cinque le opzioni dell'espansione, ovvero:

1) segnalini numerati al posto del tiro del dado per determinare l'aiuto del Re: ottimo, limita la fortuna ed evita che la vittoria possa essere determinata dall'ultimo lancio di dado.

2) nuove plance con sette file di edifici al posto delle classiche cinque file: ottimo, aumenta la varietà e le scelte a disposizione dei giocatori.

3) due nuove file attribuite casualmente, che i giocatori possono scegliere se sostituire a quelle prestampate sulla propria plancia: buono, anche questo aumenta la varietà (e la possibilità se accettarne due, una o nessuna è un'altra scelta da prendere).

4) una carta consigliere da scegliere tra tre possibili: buono, anche qui ulteriore aumento della varietà nelle partite (e i consiglieri hanno abilità speciali veramente fantasiose).

5) carte eventi speciali, ognuna delle quali vale per un intero anno di gioco (da estrarre da un mazzo): sufficiente, gli eventi sono un po' troppo casuali (alcuni hanno poca influenza sulla partita, altri troppa).

Con tutte le varianti la partita è arrivata alle rispettabile durata di due ore e mezza, ma sotto il profilo della rigiocabilità e della profondità è sicuramente un miglioramento rispetto al Kingsburg "base".

venerdì 2 ottobre 2009

Cuba

Stasera tutti a Cuba, e con l'espansione (El Presidente), risultato? Discreto, ma nulla di trascendentale (conviene aspettare un po' ad acquistarla, magari il prezzo scende e si risparmia qualcosa). C'è qualche nave in più, qualche edificio in più, nuove leggi (ora la partita si può giocare su otto turni invece che sei) e un meccanismo che dà una carta in più da scegliere da un pool comune (quindi ci sono cinque round per ogni turno, invece che quattro), e la carta rimanente causa un evento speciale da eseguire ogni turno.

Buona anche l'introduzione di un paio di meccanismi che penalizzano il leader, oltre che ribilanciare lo svolgimento della partita aumentano l'interazione tra i giocatori, che nel gioco base era limitata alla sola possibilità di costruire prima degli avversari un certo edificio.

venerdì 25 settembre 2009

Space Hulk & Roll through the ages

Space Hulk è indubbiamente il non plus ultra per quanto riguarda i componenti: miniature con dettagli incredibili, tutte differenti (o quasi, dato che i Genestealer sono uguali a coppie), cartoncino plastificato robustissimo. Sarebbe un gioco perfetto, se non fosse per il fatto che è solo per due persone, e per il regolamento, che non è il massimo della chiarezza (le FAQ si stanno moltiplicando). In sintesi comunque è un tattico molto godibile (e ve lo godrete maggiormente se riuscite a passare sopra ai tanti lanci di dado).

Lanci di dado che invece sono sempre la forza di Roll Through the Ages. Curiosità: abbiamo scoperto che ne esistono due edizioni, in quella che sembra essere uscita dopo ci sono in più due schede riassuntive plastificate (con informazioni che prima erano scritte nel regolamento) e i piolini delle risorse invece di essere tutti marroncini sono di vari colori.

venerdì 18 settembre 2009

Byzantium

Altra partita a Byzantium, questa volta in quattro: sempre piacevole. Vale quanto già detto; in più c'è da notare che alla fine ci si può trovare "chiusi" per la difficoltà di attaccare qualcuno che non sia della tua stessa fazione (e che non sia tu stesso). Ah, a differenza di quanto avevo detto in precedenza i componenti sono quasi tutti in legno (unica eccezione, le monete di plastica).

A proposito di Treefrog, avevo acquistato Waterloo e nel controllo avevo scoperto che mancava uno dei due segnalini con 4 azioni (avevo anche due cavallerie prussiane in più, vabbe'). Ho scritto una e-mail e oggi mi è arrivato il pezzo mancante: complimenti agli editori per la velocità e la serietà!

venerdì 11 settembre 2009

Alchemist , Alea iacta est & Roll through the ages

Questa serata ben tre giochi, tutti in realtà semplici e molto rapidi da giocare: in pratica abbiamo impiegato un ora per gioco (compresa la spiegazione).

Alchemist è un gioco un po' strano, che necessita di un partita prima di capire quale può essere la strategia migliore (o le strategie, anche se in un gioco così semplice non credo che ve ne sia più di una), ed è sicuramente originale.

Alea iacta est è sostanzialmente un gioco di controllo d'area mixato con Yahtzee, infatti le possibilità a disposizione dei giocatori sono dettate da un lancio di dadi, gradevole, abbastanza vario e competitivo, peccato che duri così poco (un turno si risolve in uno, massimo due giri tra i giocatori, ed in cinque turni finisce la partita).

E per rimanere in tema Yahtzee, Roll through the ages è un suo ottimo discendente. Dallo stesso autore di Pandemic (nientemeno), un gioco di sviluppo delle civiltà, semplice, rapido e dai materiali ottimi. Anche qui, peccato che duri così poco.

venerdì 4 settembre 2009

Byzantium & Dominion: Intrigue

I giochi di Martin Wallace sono sempre particolari, e questo Byzantium lo è per vari aspetti: i giocatori sono sia Arabi che Bizantini e tutti hanno risorse, eserciti e segnapunti (!) separati per le due fazioni; i componenti sono tutti di legno (come nella successiva linea Treefrog) e ci sono condizioni di vittoria molto differenti in base al fatto che Bisanzio cada o resista. Ma in questo gioco si ritrovano anche alcuni punti fermi del suo stile, come i combattimenti con i dadi, il sistema economico che non perdona errori e i tanti casi particolari nelle regole (nulla di astruso, ma tutta roba da ricordare).

Dopo c'è rimasto il tempo di una partita a Dominion: Intrigue e devo dire che il primo set di carte consigliato nel manuale (Victory Dance) è particolare (non l'avevo ancora provato): dato che si è rivelato molto difficile accumulare otto monete per una provincia, la partita è terminata per l'esaurimento di tre mazzetti (invece che del mazzo province come spesso accade).

venerdì 28 agosto 2009

Cleopatra e la Società degli Architetti & Hamburgum

Dopo una partita al veloce "Cleopatra e la Società degli Architetti" temevo di non riuscire a finire quella ad Hamburgum, invece nel giro di tre ore abbiamo giocato ad entrambi (ed il tempo era comprensivo di spiegazioni).

CelSdA è sempre gradevole, semplice e rapido (un ora in quattro), un po' random, ma si sopporta. Soprattutto se dopo si può giocare ad Hamburgum, che ha il grosso pregio di non avere alcun elemento casuale (a parte le decisioni dei giocatori, che si spera non siano mai del tutto casuali).

venerdì 14 agosto 2009

Princes of the Renaissance & Dominion: Intrigue

Princes of the Renaissance è uno di primi giochi di Martin Wallace, e si notano già alcuni elementi che avrebbe poi riutilizzato nei successivi, come la possibilità di scegliere una tessera tra tante, o l'uso dei dadi in combattimento (visti in Struggle of Empires). Il grosso vantaggio che ha rispetto a quest'ultimo, è che una partita si può finire in meno di tre ore.

E nel tempo rimanente abbiamo giocato a Dominion: Intrigue. Le novità viste sono sostanzialmente due: la presenza di carte che danno più di una possibilità di utilizzo (a scelta del giocatore) e la carta Masquerade, che permette di passare una carta ad un altro giocatore. E 25 carte azione in più significa zillioni di partite differenti.

venerdì 7 agosto 2009

Vino

No, non sto parlando della bevanda: c'è proprio un gioco "tedesco" che si chiama Vino e che, appunto, è ambientato in Italia e ha come meccaniche la compravendita di vini e vigneti.

In pratica è abbastanza astratto (e certe logiche non sono molto logiche se considerate in quest'ambito), però ha l'innegabile pregio di non avere alcun elemento casuale: tranne il sorteggio iniziale per l'ordine dei giocatori e i due vigneti di partenza, tutto il resto è determinato dalle azioni dei giocatori. Alla fine si è rivelato molto bilanciato, e molto interessante, anche per alcune soluzioni originali, sia nelle meccaniche, che nei materiali: impagabili le pedine sferiche che ricordano gli acini d'uva.

venerdì 31 luglio 2009

Liftoff! & Augsburg 1520

Come previsto, abbiamo finito la partita di Liftoff! molto presto. E come previsto, si tratta di un gioco che dipende molto dalla fortuna. Comunque l'uomo (in questo caso Russo) ha messo piede sulla Luna, ed è l'unica cosa importante.

Di seguito abbiamo giocato non una, ma bensì due partite ad Augsburg 1520 (la prima in tre, la seconda in cinque) e si conferma un buon gioco. La struttura a progressione non è molto varia, ovvero la colonna costruzione (chiesa e duomo) si deve sviluppare obbligatoriamente subito, la colonna centrale serve dopo il superamento dei blocchi al punteggio e quella del denaro all'occorrenza. Ma è comunque sufficientemente sofisticata per sostenere una programmazione tattica. Il meccanismo realmente pensato bene è quello delle aste (con le possibilità di passare, rilanciare o vedere e le quattro tipologie di carte).

Temo che tra le pieghe della sequenza dei miglioramenti possa nascodersi una strategia vincente, ma per ora non è emersa, e quindi abbiamo apprezzatato a pieno le partite fatte.

venerdì 24 luglio 2009

Liftoff!

Quale miglior metodo per festeggiare il 40º anniversario dello sbarco dell'uomo sulla Luna? Una partita a Liftoff!, un gioco che simula accuratamente il programma spaziale ed ha come condizione di vittoria proprio la buona riuscita di una missione lunare.

Le meccaniche di gioco sono basate in gran parte sul tiro di dado, ma alla fine è comprensibile, visto l'elevato tasso di casualità di queste imprese.

Non abbiamo terminato la partita, ma dato che è stato semplice segnare tutte le informazioni su carta, pensiamo di continuarla la settimana prossima.

venerdì 17 luglio 2009

Enciclopedia dei giochi

Questi due volumi sono l'Enciclopedia dei Giochi di Giuseppe Dossena: 1600 voci che descrivono per la maggior parte giochi di carte e di parole (ma ci sono anche giochi da tavolo e all'aperto): al costo veramente modico di €9,90 ve li potete comprare in edicola, sono in "allegato" con TV Sorrisi e Canzoni, Panorama o Donna Moderna (argh!). Oppure potete aspettare a settembre quando uscirà il volume unico in libreria.

Per me si tratta di un prodotto assolutamente imperdibile (a quel prezzo, poi), anche solo per la quantità di aneddoti presenti (per esempio, nell'ambientazione originale, in Talisman vinceva chi diventava direttore della scuola?!).

Death Note & Vinci

Death Note è un gioco di deduzione basato sul manga omonimo. Nonostante alcune meccaniche già viste, il feeling è originale (e un po' strano, molto cupo): sicuramente un gioco da riprovare.

Vinci invece è sempre un piacere da rigiocare. Lo abbiamo tirato fuori dato che nessuno di noi ha ancora acquistato Small World e volevamo in qualche modo "celebrare" la sua riedizione. Vinci si conferma essere uno dei migliori giochi da 6 persone esistenti: uno dei pochi giochi di conquista con fattore fortuna quasi a zero (c'è solo l'estrazione casuale delle civiltà). La partita è stata combattuta fino all'ultimo, peccato che per riuscire a stare dentro alle tre ore abbiamo dovuto fermarci a 80 punti invece che ai 100 regolamentari.

venerdì 10 luglio 2009

Le Havre

Nuova partita a Le Havre: questa volta non c'era molto tempo, poco più di due ore, per cui abbiamo scelto la partita breve (eravamo in quattro giocatori). Hum, sicuramente è durata il tempo promesso, però ho avuto la sensazione di avere meno controllo: non per l'aletorietà, che comunque era quasi nulla, ma vuoi per l'assenza di alcuni edifici o la mancanza completa di quelli speciali, le opzioni a disposizione erano meno e quindi meno erano i percorsi che si potevano seguire, ed il più delle volte la strada mi è sembrata obbligata.

Morale: se c'è tempo -> partita completa.

venerdì 3 luglio 2009

Bandu, Augsburg 1520 & Witch's Brew

Bandu serviva per aspettare che il terzo arrivasse, ed è servito allo scopo...

Augsburg 1520 si è rivelato migliore delle aspettative (a causa di tutto il testo in tedesco sulle tessere era rimasto un po' nascosto nella pila delle cose da giocare); la parte migliore è il meccanismo di asta stile poker (oltre al rilancio e al passo c'è anche il "vedo"), ma anche il sistema a piramide dei miglioramenti e i "blocchi" sul punteggio sono ben studiati. Peccato che duri poco, da riprovare.

Witch's Brew è ancora più breve (ed anche più originale). Non ci sono molte decisioni da prendere (e sono decisioni del tipo indovinare cosa faranno gli avversari) per cui più che strategia ci vuole un po' di fortuna, ma è ben articolato, e divertente. E come Augsbug, funziona bene in tre.

giovedì 25 giugno 2009

Bandu & Le Havre

Bandu (o Bausack) è un simpatico gioco di destrezza, un fillerone (più per le dimensioni, che per il tempo impiegato a giocarlo). La cosa che ho maggiormente apprezzato è la cura con cui sono stati realizzati i componenti in legno, ed è veramente un piacere maneggiarli (ed impilarli).

Le Havre si conferma un gran gioco, all'inizio avevo qualche dubbio sulla rigiocabilità, ma è un problema che non si verifica se i giocatori sono tutti allo stesso livello, ovvero, ci pensano gli altri giocatori a costringervi a scegliere strade alternative bloccando quelle più semplici ed evidenti.

giovedì 18 giugno 2009

Galactic Emperor

Galactic Emperor è un buon surrogato di Twilight Imperium. Ed è quasi uno slogan pubblicitario:"Quando non c'è il tempo per per un Twilight Imperium", allora è il momento di Galactic Emperor. Certo, non c'è la varietà di TI3, ma il feeling, soprattutto nelle battaglie, è proprio quello, e si riesce a fare tutto in 3 ore: espansione, raccolta risorse, costruzione della flotta e combattimenti.

venerdì 12 giugno 2009

Le Havre

Questa sera Le Havre, dall'autore di Agricola (ma non state a sentire chi dice che è come Agricola, è come dire che Stone Age è come Caylus). Molto bello, ma solo per chi apprezza il "worker placement" ben fatto (come Caylus): poche opzioni all'inizio, tante alla fine, strategie multiple di vittoria, niente scontri diretti ma ci si ostacola lo stesso, e 17 tipi di risorse da gestire (è un record). Non dura poco, ma in quattro siamo riusciti a stare sotto le 3 ore. E la cosa migliore è il regolamento: ci sono meno cose da ricordare rispetto ad Agricola.

venerdì 5 giugno 2009

Aliens, Aaargh!! & Bang!

Questa sera avevo optato per la fantascienza e la semplicità: quindi Aliens e Aaargh!! Il primo profondamente legato al film omonimo (abbiamo giocato i primi due scenari, conclusi entrambi con una vittoria) e il secondo è un bel ricordo della mia giovinezza (acquistato nel 1982, 27 anni fa, sigh). Sono entrambi pesantemente determinati dal dado, ma sono piacevoli da rigiocare (non troppo però).

La serata è finita con un Bang! con espansioni Dodge City e Per un pugno di carte (quest'ultima irrinunciabile, per cercare di limitare un po' la durata). In quattro perde un po', ma si gioca comunque bene.

Per la verità prima di questi tre titoli abbiamo fatto un paio di mani a Bohnanza, e devo dire che ne ho visto la versione più scomoda, ovvero quella per "collezionisti", nella quale ogni carta è diversa e disegnata dai giocatori. Scomoda per tre motivi:

  • costringe a guardare il disegno microscopico negli angoli della carta per capire a che famiglia appartiene il fagiolo,
  • manca il nome del fagiolo, e quindi si perde un po' di tempo a creare un "gergo" con il quale identificarli,
  • manca il numero totale dei fagioli per ogni tipo.
Insomma, un delirio... meglio l'originale.

martedì 2 giugno 2009

Magic Realm

Magic Realm dà sempre una certa soddisfazione, nonostante le sei ore necessarie a giocare una partita completa (28 turni). E il Cavaliere Bianco è sempre un osso duro, anche se questa volta ha dovuto cedere la vittoria al sorprendente Pellegrino (sorprendente fino a un certo punto, dato che il Ciondolo Fortunato si è rivelato ancora una volta uno degli oggetti più potenti). Ma anche il Mago e l'Elfo si sono comportati bene, ed hanno anche loro delle storie da raccontare su quello che è successo nel Reame Magico, come quella del Demone che prima di venire sopraffatto ha spazzato via con un incantesimo di Terrore quasi tutta la Compagnia (un solo superstite).

venerdì 29 maggio 2009

Age of Empire III & Ave Caesar

Age of Empire III, hum... non è un brutto gioco (c'è sicuramente di peggio), ma non mi ha mai convinto del tutto. E' un discreto mix di Caylus e Puerto Rico, con tante opzioni a disposizione e diverse strategie possibili, ma mi dà l'impressione che non sia stato bilanciato bene (a differenza di quei due titoli). Le esplorazioni sono troppo random: va bene che puoi sempre mandarci 5/6 coloni e quindi avere la certezza di vincere la tessera/carta, ma si spende molto e il guadagno è assolutamente casuale. E nemmeno gli edifici sono bilanciati: sono sicuramente migliori quelli che ti danno coloni/specialisti aggiuntivi (più coloni, più azioni, più punti). E l'ultimo problema è che certe strategie funzionano solo se riesci a costruire l'edificio apposito (ma a differenza di PR, qui non si è nemmeno certi che quell'edificio che ti serve comparirà nella partita).

Su Ave Caesar nulla da eccepire: semplice, rapido, divertente, e il fatto che non sia ancora riuscito a vincere non è un problema, anzi...

venerdì 22 maggio 2009

Dominion & Galaxy Trucker

Stasera diversa sede per me, quindi mi sono portato qualcosa di rapido e facile da spiegare (Dominion) e qualcos'altro di non lungo, non difficile da spiegare, ma tremendamente divertente (Galaxy Trucker): non ho ancora trovato nessuno che rimanga impassibile mentre gli asteroidi con precisione chirurgica gli affettano la nave.

venerdì 15 maggio 2009

Android

Stasera serata Android (tra parentesi, era una delle possibilità per il titolo di Blade Runner, il che la dice lunga sull'ambientazione). Diciamo subuti che il gioco merita, ricco di componenti, meccanismi e dettagli, peccato per due cose:

1) è lungo, lungo e lungo, una partita impiega un numero di ore almeno pari ai giocatori, noi eravamo in quattro e non siamo riusciti a finirla in tre ore (esclusa spiegazione), saltando la lettura delle parti narrative delle carte giocate (ed è un peccato, perché così buona parte dell'atmosfera evapora), il che mi porta al secondo punto:

2) è in inglese e all'orizzonte non si vedono versioni in italiano: ed è un gioco dove non basta solo leggiucchiarlo (o non basta solo che una parte dei giocatori lo conosca), dato che ci sono una marea di termini, e gli effetti delle carte sono tutti scritti (senza simbologia). Tenere sotto controllo una tale mole di informazioni scritte non è semplice, considerato anche che per chi vuole giocare contro gli altri lo si può fare (e anche molto efficacemente), ma bisogna tenere sotto controllo anche le informazioni possedute dagli altri!

E capisco che non ci si poteva aggiungere nulla (per motivi di spazio e per i costi al limite), ma un gioco per cinque che permette di scegliere i personaggi solo da una rosa di cinque è un po' limitato. Peccato perché l'abilità speciale che differenzia i personaggi è l'aspetto del gioco meglio realizzato.

venerdì 8 maggio 2009

Lost Valley & Trias

Lost Valley è un simpatico gioco di esplorazione e gestione risorse, un po' troppo determinato dalla fortuna delle pescate (tessere valle e gettoni pepita) per cui una vittoria per un punto non vuol dire che si è giocato bene.

Trias invece è uno strano gioco a "punti azione" e "controllo d'area", da riprovare prima di dare un giudizio (magari giocato con le regole corrette ;-)).

venerdì 1 maggio 2009

Friedrich

Questa sera qualcosa diverso dal solito, ovvero un simil-wargame sulla Guerra dei Sette Anni (Federico II di Prussia contro il resto del mondo). Meccaniche a metà strada tra il wargame classico (una plancia fantastica) e l'eurogame (con quattro mazzi di carte standard per risolvere combattimenti e reclutamenti), l'unico problema è che in una serata siamo arrivati difficilmente a metà partita, ovvero un buon gioco ma fuori dal nostro standard di tempo.

venerdì 24 aprile 2009

Phoenicia, Keltis & Rythme and Boulet

Phoenicia a prima vista sembra un normale gioco economico: con un'asta compri le carte edificio, poi impieghi i lavoratori e produci le merci; in realtà ha un meccanismo talmente ben oliato che la partita è stata tesissima fin dall'inizio (ed alla fine la vittoria è stata determinata con solo un punto di scarto). Peccato che nella scatola mancassero le carte edificio, fortunatamente reperite e stampate in fretta e furia da BGG.

Seconda partita a Keltis (venti minuti, neanche un fillerone ma un filler vero e proprio), piacevole ma estremamente dipendente dalle carte.

Fine serata con un paio di partite a Rythme and Boulet, un demenziale party game nel quale ci siamo consumati le mani a furia di "We Will Rock You" dei Queen: assolutamente geniale.

giovedì 16 aprile 2009

Bump in the Night, Metro & Louis XIV

Tre giochi stasera, tutti abbastanza rapidi. Per primo una piacevole sorpresa, Bump in the Night è un ottima deviazione da giochi a tema horror con meccanica classica movimento/attacco: qui siamo a livelli strategici discreti, con pianificazione delle mosse e contromosse (non che non ci sia un po' di alea, rappresentata da carte, ma è assolutamente sopportabile).

Seconda partita a Metro, non è un brutto gioco, ma il fatto che premia di più ostacolare gli avversari che fare il proprio gioco non lo pone tra i miei preferiti.

Finale con Louis XIV, per finire in bellezza con un bel gioco (già giocato la settimana scorsa) e una vittoria. Tra parentesi, sono curioso di vedere quale sarà l'espansione che la Alea ha promesso per il decennale della linea (ovvero la "Schatzkiste" una scatola con espansioni per sei giochi).

sabato 11 aprile 2009

Novembre Rosso & Louis XIV


Differente location questa sera, ovvero il Club TreEmme. Prima una rapida partita a Novembre Rosso, con un equipaggio completo di otto gnomi; otto partiti, zero arrivati (partita persa verso la fine, fatali sono stati gli svenimenti di due gnomi).

Dismessi i panni da gnomo, i quattro rimasti hanno indossati quelli di nobiluomini, e giocato una partita a Louis XIV. Buon gioco di controllo d'area (dall'autore di Goa, una garanzia).

venerdì 10 aprile 2009

Tomb & Pandemic

Tomb è un gioco che trasuda D&D in ogni termine. Non è male, forse un po' macchinoso riuscire a tenere conto di tutti gli elementi in gioco, e poi la durata di una partita dichiarata sulla scatola è assolutamente campata per aria: 1 ora? Diciamo almeno il doppio. Dopo abbiamo fatto una rapida partita all'ottimo Pandemic (a difficoltà media), una vittoria esattamente allo scadere del mazzo!

venerdì 3 aprile 2009

A Touch of Evil

A Touch of Evil è una specie di Arkham Horror, con l'innegabile vantaggio rispetto a quest'ultimo di durare molto meno. Questa sera siamo riusciti a fare ben due partite: una in collaborazione nella quale abbiamo sconfitto il Cavaliere Decapitato, e una competitiva nella quale siamo stati tritati dal Lupo Mannaro...

venerdì 27 marzo 2009

Parthenon

Una marea di carte, un po' troppa incidenza della fortuna, ma un discreto clone di Civilization. Meglio del previsto... certo è mancata un po' di interazione tra i giocatori (al massimo c'era la possibilità da parte dell'Arconte di indirizzare l'ira degli dei verso un giocatore piuttosto che verso un'altro), però è un gioco che alla fine soddisfa. Ah, è Parthenon.

venerdì 20 marzo 2009

Timbuktu, Lupusburg & Dominion

Timbuktu è meglio di quanto non sembri in apparenza: certo, non siamo a livelli eccelsi di strategia e pianificazione, ma alla fine ci vuole un pizzico di deduzione per capire dove andare a parare la nostra carovana di cammelli.
Dopo c'è stato il tempo anche per una partita a Lupusburg e una a Dominion, per fortuna che Dominion ha chiuso la serata in bellezza, dato che Lupusburg mi ha lasciato un po' di amaro in bocca: ma era la prima partita, devo riprovarlo.

venerdì 6 marzo 2009

Hacker & Pandemic

Un salto nel passato, sia come gioco che come ambientazione. In effetti in Hacker c'è una "rete" che non è ancora Internet, dove gli "hackeraggi" avvengono partendo chiamando un numero di telefono da un modem, rigorosamente con accoppiatore acustico...
Ma il gioco è vecchio stampo, molti rollaggi di dadi (sgrunt, la Steve Jackson almeno poteva metterli nella scatola...) e molto fattore C.

Pandemic, d'altra parte, è durato molto poco: qui siamo sul cooperativo puro (niente traditore), ma il "nemico" da battere, anche se è fatto solo da un regolamento, è veramente tosto.