venerdì 25 giugno 2010

Star Trash & Macao

Star Trash è un gioco autoprodotto di Raffaele Poli, ispirato chiaramente a Star Trek (ma curiosamente gli umani sono una delle razze aliene, mentre gli occupanti dell'"Enterplease" sono omini verdi). Il gioco ha delle buone idee, come la gestione dei problemi per priorità e la possibilità di trasferirli lungo la scala gerarchica. Però il gioco si risolve in una serie di check, con una quantità notevole di modificatori che bisogna considerare ad ogni tiro, elemento che rischia di rallentare un po' il ritmo (e in giochi di questo tipo se non c'è ritmo si perde molto divertimento).

Macao invece è il 13° gioco della serie Alea (Big Box): un ottimo gioco che non sfigura affatto a fianco di "Puerto Rico" o "Principi di Firenze". Tutte le azioni che si possono effettuare devono essere fatte attraverso l'utilizzo di "cubetti azione", che si possono acquisire scegliendo due tra i sei dadi colorati che vengono lanciati all'inizio del turno, e il numero indica sia la quantità di cubetti di un colore che si riceve, sia tra quanti turni li si riceve: sarà meglio ricevere subito un cubo blu o sei cubi rossi tra sei turni? Naturalmente la decisione va presa in base alla situazione attuale, ovvero, c'è la fortuna del lancio dei dadi, ma si può cercare di gestire tutto con una certa flessibilità nella pianificazione. E tutto questo è completato da un buon assortimento di carte (poteri speciali), un elemento di topologia (i quartieri), la "solita" spedizione delle merci (ma è solo uno dei tanti elementi): ottimo lavoro, Mister Feld.

Ah, ci tengo a sottolineare che è uno di quei giochi nei quali l'ordine del turno è variabile (si può avanzare spendendo un'azione) e quindi non ha il problema di Agricola (se il giocatore alla tua destra diventa il primo giocatore, anche tu te ne avvantaggi, essendo il secondo di turno).

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