venerdì 30 luglio 2010

Antike & Days of Steam

Antike è stata una scelta quasi obbligata, visto che abbiamo voluto giocare in sei persone in un unico tavolo. Non è un brutto gioco, ma un approccio troppo difensivo limita un po' le potenzialità di questo titolo: in questo caso tutti i giocatori si sono espansi fino al massimo possibile senza fare scontri, dopodiché l'unico scontro ha portato ad un contrattacco che ha determinato la vittoria e la fine della partita.

Days of Steam è un mix tra Carcassonne e un train-game, ovvero ci sono tessere da piazzare che determinano il tracciato delle ferrovie, e locomotive che si spostano consegnando merci. Non è improponibile, però ci sono già altri titoli molto simili dove la fortuna è meno determinante (in questo DoS ci sono sia le tessere da pescare che un dado da tirare).

giovedì 22 luglio 2010

In the Year of the Dragon & Carcassonne

"In the Year of the Dragon" è un ottimo gioco di Stefan Feld (Notre Dame e Macao) della serie "Big Box" della Alea: il suo pregio maggiore è dato dal fatto che non vi sono eventi casuali (l'unico è la distribuzione delle tessere evento, che comunque viene fatta solo ad inizio partita e rimangono sempre visibili a tutti); sono solo le azioni dei giocatori che determinano l'andamento di una partita. E in questa partita ho aggiunto le due mini-espansioni che erano contenute nell'Alea Treasure Chest, ovvero la Grande Muraglia (che non può mancare in un gioco sulla Cina) e i super-eventi; tutte e due aggiunte gradite, soprattutto la prima, che aggiunge un'azione e quindi aumenta la rosa delle opzioni a disposizione.

E per concludere la serata (ItYotD non è un gioco lunghissimo) una partitella al Carcassonne base (o quasi, dato che c'era anche Il Fiume).

venerdì 16 luglio 2010

Mystery Express & Thunderstone

Mystery Express si è rivelato migliore delle premesse: si tratta di un Cluedo dove hanno tolto gli elementi casuali e reso più complesse le meccaniche deduttive (invece della singola carta di Cluedo, qui in ognuna delle quattro aree manca una carta da una delle sei coppie e si deve capire quale manca), senza arrivare al caos tipico de "Il Mistero dell'Abbazia". E anche il meccanismo dell'orologio si è rivelato funzionale: ovvero da un mazzo di 24 carte (otto carte in triplice copia) se ne toglie una, in tre occasioni, avendo la possibilità di vedere tutto il mazzo si deve riuscire a capire quale manca.

E i materiali sono di prim'ordine (come da tradizione Days of Wonder); va sicuramente riprovato.

Nuova partita a Thunderstone, estraendo le carte casualmente è risultato un setup senza magie di attacco che ha reso molto importanti i maghi e senza chierici (rendendo quasi inutili i Warhammer). Ma per ora il gioco regge come longevità.

venerdì 9 luglio 2010

Liberté & Way Out West

Questa volta è stata "serata Wallace", ovvero due giochi di Martin Wallace editi dalla sua Warfrog (ora Treefrog), usciti a poca distanza uno dall'altro (2000 per Way Out West, 2001 per Liberté).

Liberté è un gioco a maggioranze, discretamente strutturato (ed altrettanto discretamente ambientato), con due condizioni di vittoria alternative che danno comunque a tutti la possibilità di rimanere in corsa per la vittoria. L'ambientazione è quella della Rivoluzione Francese, ma ad un livello abbastanza astratto (ad esempio le guerre esterne sono rappresentate da una casella sulla plancia e tre caselle nella turn track).

Way Out West è decisamente più "movimentato": un antecedente dei "worker placement" molto ben ambientato, dato che ci sono tutti gli elementi classici del selvaggio West: cowboy, mandrie, diligenze, banche e sceriffi e molto movimentato per la possibilità da parte dei giocatori di attaccarsi direttamente, utilizzando i cowboy per assaltare edifici e mandrie altrui. Comunque il dado non si sente molto, per via del fatto che le regole per il combattimento sono assolutamente lineari (un dado per ogni cowboy, con 5+ si causa un danno); e in tutti gli scontri ha vinto comunque chi aveva la superiorità numerica.

venerdì 2 luglio 2010

Thunderstone

Thunderstone è un gioco interessante, che al meccanismo già visto in Dominion (ovvero la costruzione del proprio mazzo durante la partita) aggiunge un'ambientazione fantasy ed uno strato di regole per suddividere il flusso dell gioco tra "villaggio" e "dungeon", ovvero costruzione del mazzo (spendendo le "monete" della propria mano acquistando eroi, armi e oggetti vari, dai mazzetti che cambiano tra una partita e l'altra) e scontro con i mostri (anche questi cambiano tra una partita e l'altra, ma non sono acquistabili): tutto sommato niente male, visto che aggiunge a Dominion un po' di varietà nello svolgimento del turno vero e proprio.

La varietà nelle carte a disposizione invece è assicurata dalle espansioni (già due, tra disponibili e annunciate). Vedo che Thunderstone segue il trend di Dominion in tutto e per tutto...